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Discussione sull'open source

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Discussione sull'open source
« il: Febbraio 12, 2020, 01:21:33 am »
Buongiorno amici,

mi piacerebbe approfondire la discussione relativa all'open source, ovvero pregi e difetti, sopratutto relativamente alle possibilita' lavorative e di guadagno.
Sono al corrente dei vantaggi dell'open source, sono parecchi: il codice condiviso puo' essere visionato da chiunque, e potenzialmente migliorato e ampliato da programmatori di tutto il mondo. Nonostante l'apertura del codice possa essere interpretato come un rischio per la sicurezza, cio' fa si che eventuali bug possano essere scoperti e corretti tempestivamente.
Potenzialmente si puo' contare su migliaia di programmatori che lavorano in tutto il mondo, mentre una singola azienda puo' contare solo su un ristretto numero di collaboratori stipendiati.
Parliamo pero' anche degli svantaggi, che possono pero' essere anche dei punti di forza, in base a come si vedono le cose.
La liberta' porta naturalmente alla nascita di miriade di progetti indipendenti, spesso simili tra loro. Ne e' un esempio la quantita' di distribuzioni Linux, alcune delle quali purtroppo muoiono per mancanza di sviluppatori. Spero non accada lo stesso anche a Manjaro, per quanto mi sembri una distro solida. Con tanti progetti paralleli e indipendenti si corre il rischio di dissipare molte risorse e di avere anche incompatibilita', come un programma che funziona su una distro e non su un'altra.
Le donazioni ai vari progetti spesso sono misere, motivo per cui aziende come Mozilla sono costrette a licenziare dipendenti. Non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ma spesso dall'open si prende molto e si da poco, ovvero io uso Manjaro, ma non riesco a dare a Manjaro qualcosa in cambio affinche' il progetto vada avanti negli anni. Sto valutando di fare una donazione appena possibile, visto anche che Windows lo avrei pagato, quindi non c'e' ragione per cui non possa fare lo stesso per un sistema altrettanto valido (anzi meglio, per le mie esigenze). Purtroppo pero', inutile prendersi in giro, gli utenti che fanno donazioni sono una minima parte degli utenti che utilizzano i software.
L'esperienza purtroppo insegna anche che ogni cosa in questo mondo si muove piu' velocemente con il denaro; da questo punto di vista non sono sorpreso dal fatto che Ubuntu abbia avuto molto successo, dal momento in cui e' finanziata da Canonical, il cui fondatore e' un milionario sudafricano. Non ritengo che Ubuntu sia migliore di Manjaro, ma Ubuntu, purtroppo o per fortuna, ha reso Linux famoso nel mondo ed e' diventata sinonimo stesso di Linux.
Viene quindi da domandarsi se la soluzione ''closed source'' o comunque una soluzione che preveda la vendita del programma non sia l'opzione migliore, anche per portare avanti qualunque progetto. Sia chiaro: comprendo i vantaggi dell'open source, ma temo che l'essenziale svantaggio sia la mancanza di fondi e sviluppatori con cui portare avanti i progetti. Oscurare il codice e venderlo sembra in effetti la soluzione piu' efficace per capitalizzare e reinvestire in sviluppo.
Da non programmatore, l'open source l'ho capito solo in parte, ovvero mi sono domandato come faccia a vivere un programmatore sviluppando solo codice open source, che chiunque potrebbe modificare e divulgare. Si parla di guadagni dall'assistenza tecnica al software, e ho visto persone del mondo dell'open source scrivere libri e guadagnare da quelli, ma sembra essere un'attivita' scarsamente remunerativa. Sia chiaro: non intendo affatto lamentarmi dl fatto che, come programmatore open source, non potrei arricchirmi come Bill Gates, ma mi domando se qualcuno di questi programmatori possa in effetti sopravvivere grazie all'open source, facendo si che diventi la sua principale occupazione.

A proposito di corsi: senz'altro sarei molto interessato a seguire un corso su Linux, magari molto basilare, nella mia zona. Non so se esista effettivamente qualcosa di simile, ma chiedere e' lecito. Negli anni ho imparato qualcosina, usando una distro dopo l'altra, e comprendendo in maniera molto basilare il funzionamento del sistema.
Raffaele

Manjaro Linux KDE su GPD Pocket 2 con Intel m3-8100y e Intel UHD 615
Manjaro Linux KDE su Asus Rog Strix Z390-F Gaming, Intel i7 9700k, Nvidia 2080Ti

max deal

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Re:Discussione sull'open source
« Risposta #1 il: Febbraio 12, 2020, 12:55:16 pm »
Ciao raffaele90  , l' open source è un mondo di volontariato , io faccio donazioni per i progetti che ritengo importanti. Come sai il volontario lo fa per il bene della comunita. Sono d'accordo con tè è molto deframmentato il mondo linux , poche distribuzioni ma valide , però c'è una visione di liberta grandissima . Ecco perché linux non morirà mai.
Un augurio di una vita serena e tranquilla.

manjaro xfce
Quad Core model: Intel Core2 Quad Q6600 bits: 64 type: MCP
  L2 cache: 4096 KiB
AMD Park [Mobility Radeon HD 5430] driver: radeon v: kernel

Cubanpit

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Re:Discussione sull'open source
« Risposta #2 il: Febbraio 12, 2020, 05:04:39 pm »
Per quanto riguarda i guadagni, è vero che non è semplice ma non è nemmeno impossibile, bisogna trovare la via di mezzo migliore per le proprie esigenze.
Il kernel Linux è (driver aggiuntivi a parte) open source ed è interamente gratuito, ma gli sviluppatori principali del kernel sono ben pagati, alcuni sono assunti da aziende che vogliono aggiungere funzionalità per loro convenienti, altri sono pagati dalla fondazione che gestisce Linux, questa a sua volta riceve parecchi finanziamenti da aziende a cui serve il kernel e che vogliono avere del "peso" nel progetto.
Un esempio diverso è Red Hat, che fornisce il sistema operativo open source più diffuso tra le aziende (almeno credo) e che guadagna principalmente dal supporto ai clienti (installazione parchi macchine, aggiornamento degli stessi, canali preferenziali per gli aggiornamenti e la risoluzione di bug, etc.). Questa azienda è stata acquistata l'anno scorso da IBM per 34 miliardi di dollari, non sono pochi.
Un altro modello è quello che ha seguito GitLab (penso che ora sia cambiato leggermente) insieme ad altre aziende, un prodotto base open source e gratuito, un'espansione proprietaria e a pagamento, in realtà anche l'espansione può essere open source ma limitare la licenza all'utilizzo non commerciale così da guadagnare solo dalle aziende che ne traggono profitto.
Dall'anno scorso anche Manjaro ha attorno un'azienda, sul forum internazionale trovi maggiori informazioni, ho pubblicato un riassunto generale qualche tempo fa sulla pagina web di Manjaro Italia.

Re:Discussione sull'open source
« Risposta #3 il: Febbraio 12, 2020, 10:23:35 pm »
Ciao raffaele90  , l' open source è un mondo di volontariato , io faccio donazioni per i progetti che ritengo importanti. Come sai il volontario lo fa per il bene della comunita. Sono d'accordo con tè è molto deframmentato il mondo linux , poche distribuzioni ma valide , però c'è una visione di liberta grandissima . Ecco perché linux non morirà mai.

Grazie max deal per la risposta.  ;)
Ben venga il volontariato. Vedere persone che aiutano gli altri senza avere nulla in cambio, oltre che la propria soddisfazione, ed eventualmente aiuto da altre persone, mi permette di non perdere del tutto la fiducia nell'umanita'. Forse il discorso e' esagerato, relativamente allo sviluppo software, ma capirai bene cio' che intendo.
Detto questo, ammetto di avere un po' di rabbia rispetto a progetti che, grazie a sovvenzioni importanti, riescono ad emergere dal nulla, pur non meritando di piu' di altri progetti ben piu' validi. Ho rabbia anche nel vedere ottimi progetti che, per scarso finanziamento e mancanza di volontari, non riescono a mantenere la qualita' nel tempo.
Sia chiaro, non saro' mai contrario, ne farei mai a meno di tutto questo, ma purtroppo in questo mondo non si riesce ad uscire dalle logiche commerciali, e se Manjaro o qualunque altra distribuzione Linux si ponesse l'obiettivo di divenire tra i primi sistemi operativi desktop al mondo, per diffusione, dovrebbe necessariamente entrare in una logica di mercato, probabilmente perdendo anche qualcosa, come secondo me e' stato per Ubuntu, sempre piu' lontano da Debian e dai giudizi della comunita', release dopo release.

Citazione
Ecco perché linux non morirà mai

Questo francamente mi preoccupa, e ho timore che la morte di Linux avvenga per cambiamento graduale del progetto. Qualcosa sta cambiando, e secondo me non in positivo. Non so che implicazioni avra' questo, ma a quanto pare Stallman e' stato allontanato da GNU per il suo ''fondamentalismo''. Per quanto possa essere d'accordo, un individuo del genere era una colonna portante del software libero, con la sua rigidita' di pensiero e le sue regole.
Torvalds non e' immortale, e rispetto a Stallman mi sembra molto piu' aperto. Non mi e' piaciuto l'acquisto da parte di Microsoft di Github, cosi' come non mi piace il fatto che sia entrata a far parte dello sviluppo del kernel. Senz'altro Microsoft sta usando Linux e, usandolo, contribuisce al suo sviluppo, anche economicamente. Questa pero' e' lama a doppio taglio. Microsoft puo' aiutare Linux, ovviamente per proprio interesse, ma puo' anche limitarne la diffusione e influenzarne lo sviluppo futuro. Capirai bene che e' come essere ''soci di maggioranza'' in un'azienda. So bene che le decisioni sul kernel sono probabilmente prese da un certo numero di persone, con Torvalds come supervisore del progetto, ma credo onestamente che Microsoft potra' fare pressioni. Forse arrivera' un giorno in cui il Linux che conosciamo cambiera', a allora nascera' un nuovo Linux, alternativo al vecchio.
Il Windows di oggi e' peggio di quello di ieri. Oggi non si guadagna piu' dalle licenze dei programmi, ma dalla ''raccolta dati'' degli utenti. Io posso disinteressarmi alla mia privacy, ma conoscendo i dati di milioni di persone, li si puo' sfruttare per dirigere il mondo dove si vuole. Lo scandalo accaduto con Trump e' un esempio di cio'. Mi scuso per il parallelo politico; l'ho sfruttato solo come esempio e non intendo parlare di politica su un forum.

Il tuo punto di vista mi interessa molto, perche' io vedo le cose dall'esterno, da non programmatore e da non contributore al progetto.
Raffaele

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Re:Discussione sull'open source
« Risposta #4 il: Febbraio 12, 2020, 10:47:24 pm »
Per quanto riguarda i guadagni, è vero che non è semplice ma non è nemmeno impossibile, bisogna trovare la via di mezzo migliore per le proprie esigenze.
Il kernel Linux è (driver aggiuntivi a parte) open source ed è interamente gratuito, ma gli sviluppatori principali del kernel sono ben pagati, alcuni sono assunti da aziende che vogliono aggiungere funzionalità per loro convenienti, altri sono pagati dalla fondazione che gestisce Linux, questa a sua volta riceve parecchi finanziamenti da aziende a cui serve il kernel e che vogliono avere del "peso" nel progetto.
Un esempio diverso è Red Hat, che fornisce il sistema operativo open source più diffuso tra le aziende (almeno credo) e che guadagna principalmente dal supporto ai clienti (installazione parchi macchine, aggiornamento degli stessi, canali preferenziali per gli aggiornamenti e la risoluzione di bug, etc.). Questa azienda è stata acquistata l'anno scorso da IBM per 34 miliardi di dollari, non sono pochi.
Un altro modello è quello che ha seguito GitLab (penso che ora sia cambiato leggermente) insieme ad altre aziende, un prodotto base open source e gratuito, un'espansione proprietaria e a pagamento, in realtà anche l'espansione può essere open source ma limitare la licenza all'utilizzo non commerciale così da guadagnare solo dalle aziende che ne traggono profitto.
Dall'anno scorso anche Manjaro ha attorno un'azienda, sul forum internazionale trovi maggiori informazioni, ho pubblicato un riassunto generale qualche tempo fa sulla pagina web di Manjaro Italia.

Ero al corrente che ci fosse un'azienda dietro a Manjaro, anche se non conosco i dettagli. So anche che e' storia recente, ovvero prima non esisteva. Spero che questa azienda possa tenere a lungo in vita questa distribuzione, affinche' non faccia la fine di Mandriva. Mi auguro anche che questa azienda non snaturi Manjaro stesso, che credo sia apprezzato proprio per cio' che e'.
Detto questo, mi sembra purtroppo di leggere conferma a quanto ho scritto. Si', so bene che ci sono dei programmatori alla base di Linux ben pagati, e solo in piccola parte dei volontari. Il kernel Linux e' mantenuto da programmatori aziendali che hanno interesse a farlo, e che magari ritengono sconveniente creare un nuovo kernel da zero.
So bene che gratis non equivale ad open source, anche se spesso open source equivale a gratis. Tuttavia non conosco bene la licenza GPL, e avevo sentito dire che esistessero dei software open source a pagamento. Non avrebbe molto senso, nel momento in cui io avrei la possibilita' di copiare il codice e redistribuirlo gratuitamente, ma forse mi sfugge qualcosa.
So che alcune aziende che propongono software, anche open source, richiedono un pagamento, ma in cambio offrono anche assistenza tecnica, come Red Hat. So che Red Hat ha dato vita a Fedora, ''versione gratuita'' di Red Hat stesso.

Differentemente da Stallman (ma lo dico da non sviluppatore) non ritengo che il closed source sia il male assoluto, al pari del nazismo, ma di certo ritengo che sia un male assoluto il monopolio, monopolio che ha realizzato Microsoft dagli anni 90 ad oggi.
Qualcosa sta cambiando, e penso che la ricetta vincente preveda pochi elementi, che pian piano di stanno concretizzando:
1) semplicita' d'uso (clicca e installa)
2)compatibilita' con software professionali (in qualunque modo)
3)compatibilita' con i giochi Windows

Sul primo punto ci siamo gia' da molti anni. Oggi Linux non e' piu' installabile solo dall'utente esperto. Sul secondo punto non direi; non e' cosi immediato installare un software come autocad e non si puo' pretendere che un professionista che lo usa per lavoro da anni si converta al software libero da un giorno all'altro.
Sul terzo punto, ti dico che come videogiocatore ho sempre dovuto usare Windows in dual boot, ma Proton sviluppato da Steam (basato su Wine) ha compiuto il miracolo di far funzionare praticamente tutto, e con ottime prestazioni, che a volte eguagliano la controparte Windows. Quando ho giocato per la prima volta con Proton giuro che mi sono caduti gli occhi sulla scrivania. Io conosco il gaming su Linux dal 2007, dove riuscire solo a lanciare un gioco con Wine, dopo mezzo pomeriggio di imprecazioni, era motivo di festeggiamenti.
Linux su desktop ha le carte in regola, ma forse e' arrivato tardi, perche' noi ''vecchi'', videogiocatori hardcore e appassionati abbiamo il desktop, mentre la maggioranza e' migrata su tablet e smartphone.

Raffaele

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Re:Discussione sull'open source
« Risposta #5 il: Febbraio 14, 2020, 01:42:30 am »
Un amico mi ha fatto rendere conto che forse ho esagerato nel paragonare il closed source al nazismo, ma ovviamente ero ironico, spero si sia capito.  ;)
E' stata un'esagerazione voluta proprio per enfatizzare sul fatto che Stallman e' davvero radicale e piuttosto rigido.
Addirittura lessi che era disposto a rilasciare interviste solo a determinate ''condizioni'', come ad esempio di non utilizzare i termini ''open source'', ma ''free sofware'', software libero appunto.
A quanto ho capito Stallman era ormai un personaggio ritenuto scomodo all'interno della comunita', che ha preso una strada diversa, allontanandosi dalle posizioni del suo fondatore. Non trovo nulla di sbagliato in cio', ma Stallman era senz'altro una ''garanzia'', non so se capite cio' che intendo dire.

Se avete altro da aggiungere vi leggo con piacere.
A presto!  ;)

Raffaele
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Re:Discussione sull'open source
« Risposta #6 il: Febbraio 14, 2020, 09:56:45 am »
Che io ricordo Stallman è stato allontanato per dichiarazioni poco consone riguardo a un caso di molestie in cui era coinvolto un collega, non so se le dichiarazioni siano state l'unico motivo, probabilmente no. Molti sostengono però che l'approccio di Stallman facesse solo del male al software libero proprio perché era inflessibile, in sostanza rimanendo completamente incompatibile con ogni logica di mercato.

Anche se le aziende possono influenzare lo sviluppo del kernel, la presenza di molte aziende all'interno di una fondazione permette di avere qualche garanzia aggiuntiva sul fatto che non si realizzi un monopolio, ovviamente questi sono i presupposti ma le evoluzioni possono sempre portare in qualunque direzione.

Citazione
Tuttavia non conosco bene la licenza GPL, e avevo sentito dire che esistessero dei software open source a pagamento. Non avrebbe molto senso, nel momento in cui io avrei la possibilità' di copiare il codice e redistribuirlo gratuitamente, ma forse mi sfugge qualcosa.
Il fatto che tu possa redistribuire un software non vuol dire che tu possa semplicemente comprarlo e poi darlo gratis a tutti, devi mantenere una tua versione del software e questo richiede un po' di lavoro, questo in parte scoraggia la pratica. Inoltre, se il prezzo è ragionevole, chi paga non è interessato a distribuire gratuitamente il software perché è invece suo interesse mantenere attivo lo sviluppo all'origine.
Non so se ci siano licenze riconosciute dalla FSF che permettono di avere qualche regola aggiuntiva, ma all'esterno della FSF ci sono sicuramente.