Buongiorno amici,
ho deciso di aprire un topic proprio per parlare dell'argomento del titolo.
Io ho scoperto Linux con Ubuntu, nell'anno 2007. All'epoca utilizzavo Windows XP e la mia esperienza con Ubuntu 7.04 fu davvero fantastica. Scoprii presto tutte le altre distribuzioni, ma alcune non mi piacquero, molte altre invece erano fuori dalla mia portata (come lo sono ancora oggi)
Sono rimasto con Ubuntu per qualche anno, almeno fino all'uscita di Windows 7, sistema operativo con cui non ho mai avuto problemi di nessun genere. Nel contempo Ubuntu, almeno dal mio punto di vista, peggioro' sotto molti aspetti. Il sistema perse la sua reattivita' e la sua leggerezza in poche release (installazione pulita naturalmente) e il distacco definitivo avvenne con la scomparsa di Gnome 2. Odiavo Gnome 3, ancor piu' Unity, mentre XFCE e il vecchio KDE non mi piacevano. Poco dopo uscii Mate, ma mancava qualcosa, forse pura e semplice nostalgia.
Per anni reinstallai Ubuntu ogni tanto, per provare qualche nuova versione, ma mai per molto tempo. Non avevo tempo di dedicarmi allo studio del sistema e con Windows 7 sostanzialmente avevo cio' che mi serviva.
Con l'uscita di Windows 10 (e da qualche giorno la fine di 7) mi sono ritrovato in una situazione simile a quella che ebbi nel 2007, in cui usavo Windows XP perche' non volevo saperne nulla di Vista. E' tornato l'interesse per una seria alternativa, almeno per avere un sistema che mi consentisse di fare tutto, fuorche' giocare.
Conoscevo Arch da anni, ma era troppo difficile da gestire. Cercai delle derivate e alla fine approdai su Manjaro.
Con Manjaro e' tornata la passione e ho ricominciato a studiare il sistema. Le ragioni sono tante, ma rischio forse di allungare troppo il post.
Nel funzionamento generale, oltre agli ottimi tool di autoconfigurazione e Pacman al post di apt-get, vedo un sistema davvero molto reattivo e che consuma poche risorse.
L'ho paragonato a Kubuntu con KDE, e la differenza si fa sentire, specialmente su un portatile con ridotta potenza. All'avvio del sistema, con solo un paio di programmi ad avvio automatico, ho un consumo intorno ai 500 mb di ram con Manjaro KDE, davvero incredibile.
I repository di Manjaro contengono parecchio software e, nel caso servisse qualcosa di particolare, c'e' AUR che e' davvero IMMENSO, anche se purtroppo non tutto funziona, forse per mancanza di ottimizzazione/compatibilita' con Manjaro stessa.
Da non programmatore, purtroppo non capisco davvero cosa distingua Arch da qualunque altra distribuzione (oltre ovviamente al gestore pacchetti e ai repository) e cosa la renda cosi' reattiva, rispetto ad una distro come Ubuntu. Manjaro probabilmente ha ereditato questo aspetto, anche se sono sicurissimo che una Arch ben ottimizzata e ridotta all'osso funzioni ancora meglio, con pochissime risorse.
Leggendo su Wikipedia, leggo della cosiddetta filosofia KISS, anche se io so che molti pacchetti sviluppati per linux girano tra una distribuzione e l'altra, quindi e' anche difficile comprendere cosa faccia esattamente il team di Arch, oltre probabilmente a controllare il software di AUR e sviluppare il gestore pacchetti Pacman. Anche nel caso di Pacman, come utente normale posso solo vedere che, per installare un programma, serve una diversa sintassi nel terminale, ma non so in che modo differisca da APT.
Le distribuzioni sono ''insiemi di pacchetti'', ma la base del sistema e' sempre GNU, e Linux, che e' il kernel. Sarebbe interessante riuscire a capire in che modo differiscano le distribuzioni, perche' ad occhio inesperto potrebbero apparire come delle versioni di Windows ''customizzate'', ovvero che vengono rilasciate con un certo numero di software, o magari con un'interfaccia grafica modificata, qualche servizio disabilitato, etc. Il fatto che alcune distribuzioni esistano da anni e siano cosi' amate dal pubblico ha senz'altro una spiegazione. Se qualcuno ha voglia di fare due chiacchere mi piacerebbe saperne di piu'.
Mi sono molto dilungato, anche uscendo fuori tema, ma visto che siamo in questa sezione non dovrebbero esserci problemi, no?
Spero di leggervi presto.
Raffaele